L'Ocellaris
Sicuramente anche i meno esperti avranno già sentito parlare del pesce pagliaccio.
Lo conoscono tutti come Nemo, il curioso pesciolino con una pinna atrofica che ha ispirato più volte la Disney Pixar.
Questa specie di pesce, il cui nome è Amphiprion ocellaris è un pesce marino appartenente alla famiglia Pomacentridae.
Gli Amphiprion vivono nell'Oceano Indiano orientale e nell'Oceano Pacifico orientale (a eccezione delle coste africane), nel Mar Cinese e nell'Arcipelago Indo-Australiano: popolano le acque territoriali di Sri Lanka, Maldive, India, Malacca, Sumatra, Giava, Filippine, Australia, Giappone, Cina...
Frequentano le zone caratterizzate dalla barriera corallina o lagune in cui la presenza dei coralli è limitata a formazioni solitarie.
Possono essere avvistati in acque costiere basse o a profondità rilevanti, sotto i coralli dove possono localizzare gli anemoni marini con cui entrano in rapporto simbiotico.
Gli esemplari di questo genere sfoggiano un look affascinante, caratterizzato da colori suggestivi.
Essi denotano particolari strisce trasversali di colore bianco che, a seconda della specie, attraversano più o meno marcatamente vari punti della superficie del corpo.
È spesso difficile distinguere una specie dall'altra.
Il nostro Amphiprion ocellaris è molto simile al Amphiprion percula.
Non esiste un metodo visivo univoco per poter distinguere le due specie.
Tuttavia alcune caratteristiche ci aiutareranno a dare un'identità ai nostri piccoli amici.
Per prima cosa si possono contare le spine nella pinna dorsale: se le spine sono 9 è sicuramente un percula. Se sono 11 è sicuramente un ocellaris.
Ma se sono 10?
Beh in quel caso potrebbero essere entrambi, anche se gli ocellaris con 10 spine sono molto rari, e quindi tendenzialmente sono tutti percula.
Un' altra caratteristica che ci consentirà una distinzione tra le due specie sono le striature nere fra il bianco e l’arancione.
Quelle dell’ocellaris sono quasi invisibili in certi punti. Quelle del percula invece sono abbastanza spesse.
Infine l’occhio dell’ocellaris ha il contorno della pupilla molto più nero, il percula invece lo ha più arancione.
Comportamento in natura
Gli Amphiprion instaurano un rapporto di simbiosi con grandi anemoni marini (Radianthus, Stoichactis, Physobranchia, Parasicyonis, Cryptodendrum, Entacmaea e Heteractis).
Riescono, infatti, a penetrare nelle maglie tentacolari degli anemoni assorbendone parti di mucosa a sufficienza e rendendosi così immuni all'azione venefica esercitata dalle cellule urticanti presenti nei tentacoli. Queste difese artificiali, che con il passare del tempo perdono le loro proprietà, rendono necessari periodici processi di acquisizione del muco protettivo.
Il rapporto che si crea tra i due generi, non è affatto dannoso ma di reciproca convenienza mediante il quale L'Amphiprion giace al sicuro entro il "guscio" tentacolare al riparo da attacchi di eventuali predatori e a sua volta protegge l'anemone risultano dalle incursioni dei Pesci farfalla (Chaetodon).
Alimentazione
Gli ingredienti essenziali tramite cui soddisfano le proprie esigenze alimentari consistono in animali planctonici, alghe e con ogni probabiità si nutrono anche di crostacei parassitari attaccati ai tentacoli dell'anemone.
Riproduzione
Nell'anemone possono formarsi piccole comunità di tipo matriarcale dove la femmina (più grande fisicamente) fa da dominante assieme al suo compagno, l'unico maschio sessualmente maturo.
Gli altri componenti del gruppo ,più giovani e non ancora sessualmente maturi ,vivranno nelle vicinanze.
Alla morte della femmina dominante il partner , essendo L'Amphiprion ermafrodita, muterà sesso assumendo il ruolo della femmina (accrescendo le sue dimensioni) e contemporaneamente il maschio più maturo farà un salto nella gerarchia diventando il maschio dominante.
Il livello di crescita dei pesci giovani rimane basso finché sono presenti gli esemplari adulti; se questi ultimi, per vari motivi, vengono a mancare (sono soppressi, giungono alla fine del ciclo vitale, oppure semplicemente abbandonano l'anemone), i pesci più giovani cresceranno molto più velocemente.
Gli Amphiprion depongono le uova nelle immediate vicinanze dell'anemone simbionte in modo tale che quest'ultimo le protegga con l'ausilio dei suoi tentacoli.
Il rifugio in cui verranno collocate le uova, è pulito preventivamente dal maschio che rosicchia alacremente i ciuffi di alghe che infestano la base del giaciglio.
Quando la femmina raggiunge il maschio l'operazione riproduttiva ha inizio: appena depone le uova, essa comincia a raggrupparle una accanto all'altra premurandosi che esse aderiscano al substrato con l'aiuto di un fibra sottile adesiva; spetta al maschio, dunque, fertilizzarle e preservarle da eventuali pericoli perpetrati dall'anemone.
Per adempiere alle operazioni difensive, esso può (anche congiuntamente alla femmina) emettere dei suoni stridenti. Inoltre, i riproduttori sovrintendono a funzioni di "manutenzione" della progenie: con l'ausilio delle pinne pettorali smuovono le acque sovrastanti le uova e divorano quelle morte o ammuffite.
Durante il periodo di sviluppo le uova cambiano di colore (passando da una tonalità marrone o grigia ad una argentea) e fin dai primi giorni si possono notare i bulbi oculari della larva far capolino dal guscio dell'uovo.
La schiusa avviene nell'arco di una settimana o poco più (la velocità di tale processo è proporzionale alla temperatura dell'acqua), nelle ore immediatamente successive al tramonto o in orari notturni.
Gli avannotti cominciano a nuotare in zone pelagiche anche se non impiegano molto tempo a diventare assidui frequentatori del fondale e a manifestare il legame simbiotico verso gli anemoni.
Pesci pagliaccio sono solitamente molto proliferi ed avviano il processo di riproduzione in periodi che precedono e seguono (di circa una settimana) i cicli di luna piena.
L'OCELLARIS E L'ACQUARIO
La specie Amphiprion è molto idonea all'allevamento perchè questi pesci denotano un'elevata flessibilità sia per quanto riguarda la composizione chimica e fisica dell'acqua,sia per l'alimentazione.
L'assenza dell'anemone non ne compromette lo sviluppo basilare anche se è grazie alla presenza congiunta di entrambi che si possono raggiungere i risultati migliori.
Se i Pesci vengono separati dal loro ospite per un certo periodo di tempo, perdono il rapporto di simbiosi.
Analogamente a quello che succede in natura, come quanto descritto sopra, quando l'Attinia verrà reintrodotta nella vasca, trascorrerà altrettanto tempo prima che i pesci possano ripristinare la facoltà di potervi accedere.
Un acquario può ospitare diversi esemplari giovani in branchi di piccola entità che sono soliti accoppiarsi dopo un anno di vita e difendere i propri territori da animali della stessa specie.
È possibile aggiungere anemoni a quelli già esistenti, ma non sempre i Pesci pagliaccio li accettano prontamente.
Si nutrono senza problemi di cibo surgelato (polpa di gamberetto, pesce, o mollusco, Artemie, Krill, e Chironomus) e di cibo secco in granuli e scaglie.